Ricordate Radio Londra?

La libertà di stampa è una necessità per ogni società democratica.

In Italia la libertà di stampa, nasce progressivamente con la caduta del regime fascista. In Italia la libertà di stampa è sancita dall’Art. 21 della Costituzione.

[Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon
costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.]

La libertà di stampa è una delle garanzie che un governo democratico, assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai cittadini. Per poter lavorare liberamente, la stampa deve essere libera dal controllo o dalla supervisione statale. Un governo che non fosse in grado di reggersi sotto il peso della critica meriterebbe di cadere. Le opinioni errate possono essere tollerate quando la ragione è lasciata libera di combatterle.

Con il secondo governo Berlusconi e il susseguente Berlusconi bis (2001-2006) si è riscontrata una grave e celata perdita di libertà di informazione: nel suo rapporto annuale del 2005, Freedom House ha declassato l’Italia al 77° posto nella scala mondiale, unico paese partly free (semi-libero) dell’Europa occidentale. Nel rapporto relativo al 2006 il nostro Paese è scivolato al 79° posto assieme al Botswana, continuando a essere l’unico Paese parzialmente libero dell’Europa occidentale.


É possibile che, nemmeno ancora insediato, il nuovo governo si preoccupi dell’assetto della Rai, di chi dirigerà una rete, un telegiornale o un notiziario radiofonico? Per sapere cosa succede davvero nel mondo e nel nostro Paese dovremo sintonizzarci sulla BBC o sulla CBS? Ricordate Radio Londra?


Radio Londra
era l’insieme dei programmi radiofonici trasmessi, a partire dal 27 settembre 1938, dalla radio inglese BBC e indirizzati alle popolazioni europee continentali. Le trasmissioni erano affidate ad un ente autonomo, la BBC, già allora fiera per il proprio stile giornalistico indipendente, secondo il quale le notizie venivano separate dai commenti. La redazione di Radio Londra diventò famosa per la sua tempestività nel trasmettere informazioni nel mondo, con il suo tipico stile inglese, diretto e pragmatico; ha continuato a trasmettere in italiano L’Ora di Londra ogni sera fino al 31 dicembre 1981, quando il programma fu chiuso nonostante le proteste di numerosi ascoltatori.


L’Italia ha sete di verità e di senso comune; e non è possibile allontanare dall’acqua le labbra degli assetati.


Salute e …peggio nun nisse.

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