A molti è capitato di ritrovarsi con i compagni di classe o di scuola; a me è capitato alcuni giorni fa.
Tramite Facebook due ex compagni di scuola, come quasi tutti gli altri andati dispersi nello spazio e nel tempo, si sono ritrovati, e poi hanno pensato ed organizzato la classica “rimpatriata” trentacinque anni dopo la maturità. C’era già stato un primo incontro 15 anni fa, a cui non avevo partecipato… Questa volta non mi sono potuto sottrarre!
Non ho mai capito l’eccitazione del ritrovare, cambiate, le facce di un tempo e poi la dolcezza della nostalgia e infine probabilmente il fastidio di scoprire persone diverse da quelle che si erano lasciate. Il fatto che non siamo rimasti in contatto significa, forse, che non c’era poi tutto questo gran legame; non siamo mai stati un gruppo molto legato, di quelli che si sentivano anche oltre il normale orario delle lezioni. E non c’è da parte mia tanta curiosità di sapere che fine abbiano fatto tutti quelli che erano a scuola con me.
Comunque dopo tantissimi anni ci siamo ritrovati, abbracciati, scambiati le impressioni e le emozioni e poi siamo andati a cena, come da buoni amici.
É stato anche difficile riconoscerli tutti, uno per uno: chi con la pancetta, chi con la “pelata”, chi con il pizzetto o la barba imbiancate. Una ex compagna di classe l’ho completamente dimenticata, e non ho nemmeno riconosciuto nello sguardo o nei lineamenti la ragazza di un tempo.
Sono andato a questo incontro ricordando il film di Carlo Verdone “Compagni di scuola”, quindi forse non ben predisposto. Confesso che a tratti ho osservato i miei ex compagni di classe con voluto distacco. La serata è invece scorsa piacevole, ricordando poco del passato, parlando piuttosto del presente.
Ho il convincimento che il tempo non ci abbia rovinato, tolto in genuinità, capacità di stupirsi, di scoprirsi.
Salute e …peggio nun nisse.
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