Barack Obama non perde tempo e subito firma alcuni provvedimenti per nuove linee di etica e trasparenza (ha dichiarato “la fine dell’era della segretezza a Washington”). Il neo presidente ha annunciato che congelerà gli stipendi dei dipendenti senior del suo staff che percepiscono più di 100.000 dollari all’anno, indipendentemente dal settore in cui lavorano (“durante questo periodo di emergenza economica, le famiglie stanno stringendo la cinghia e così farà Washington”) e renderà più rigide le norme che riguardano gli ex lobbysti che lavorano al governo. Ha ricordato che operare come pubblici funzionari è un privilegio, ma non significa avvantaggiare se stessi, i propri amici, i propri clienti o gli interessi di qualsiasi organizzazione. Pertanto per esempio nessuno sarà autorizzato a ricevere regali di qualsiasi tipo da lobbysti, non potrà far parte del personale dell’amministrazione chi nei due anni precedenti ha avuto rapporti con i lobbysti, né potrà avere rapporti con le lobby anche dopo eventuali dimissioni finché Obama sarà in carica.
Berlusconi, all’indomani della vittoria di Obama, disse che avrebbe voluto dare consigli al nuovo presidente data la sua anziana età!!
Sono anni che in Italia si parla (o meglio si parlava) di conflitto di interessi, che si discute di moralità nella politica e del bisogno di politici giovani…
Quello che riesco a vedere è l’abisso che esiste tra l’Italia e gli USA e credo che Berlusconi piuttosto che darne farebbe meglio a chiedere consigli al nuovo presidente degli Stati Uniti.
Salute e …peggio nun nisse.
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