Berlusconi in conferenza stampa ha detto:”Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell’energia rinnovabile e nel nucleare. Affronteremo la costruzioni di centrali nucleari in Italia, con al nostro fianco la Francia che ci ha messo a disposizione il suo know-how”.
Il premier ha anche attaccato la sinistra: “Eravamo protagonisti del nucleare negli anni ’70, poi per il fanatismo ideologico di una parte politica abbiamo interrotto la costruzione di due centrali che erano vicine ad essere completate”.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha detto che “nei prossimi anni ci dovrà essere la posa della prima pietra di una centrale nucleare pulita e sicura italiana. Il nucleare rappresenta un’importante fonte di approvvigionamento energetico per l’Italia”.
Com’è possibile che il popolo italiano ha votato contro l’energia nucleare, ed oggi viene proposta l’apertura di nuove centrali?
In verità i tre referendum del 1987 non abrogarono o resero illegale le centrali nucleari. I referendum avevano come oggetto:
– abrogazione dell’intervento statale se il Comune non concede un sito per la realizzazione di una centrale atomica (i si furono l’80,6%)
– abrogazione dei contributi agli enti locali per la presenza di una centrale atomica (si 79,7%)
– possibilità per l’Enel di partecipare alla costruzione di centrali atomiche all’estero (si 71,9%)
Però secondo il Wwf l’Italia sarà dipendente dal punto di vista delle fonti energetiche in quanto non possiede riserve di uranio (per lo più concentrate in Australia e Kazakhstan) e comunque le quantità sono appena sufficienti ad alimentare gli attuali 440 reattori per 40-50 anni. Quindi le nuove centrali avrebbero problemi di alimentazione e arriverebbero tardi.
Secondo Greenpeace il governo continua a parlare di nucleare, mentre ha appena firmato accordi europei vincolanti per giungere a una quota del 35% di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2020; il nucleare sottrarrà risorse allo sviluppo delle rinnovabili, oggi ferme al 16%, e il risultato potrebbe essere una nuova procedura d’infrazione davanti alla Corte Europea.
Per prendere decisioni sagge su un problema così complesso come quello dell’energia sarebbe logico perlomeno consultare gli scienziati che, in virtù della conoscenza acquisita con i loro studi ed i contatti che hanno con gli ambienti scientifici di altri Paesi, hanno un quadro realistico della situazione attuale e di quella che può essere la sua evoluzione nei prossimi decenni.
Secondo Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate.
Il nucleare oggi contribuisce solo per il 6% al fabbisogno mondiale di energia.
Le centrali nucleari oltre a produrre energia, producono scorie radioattive; la radiotossicità del combustibile esausto decresce nel tempo e pareggia quella dell’uranio inizialmente caricato nel reattore solo dopo 250.000 anni. L’eliminazione dei rifiuti radioattivi è un grave problema. Con vari metodi sono inceneriti, triturati, macinati, pressati, vetrificati e inglobati in fusti impermeabili a loro volta disposti in recipienti di acciaio inossidabile, veri e propri sarcofaghi in miniatura.
Queste “vergogne” dell’energia nucleare vengono nascoste nelle profondità sotterranee e marine. Non abbiamo la minima idea di quello che potrebbe succedere dei fusti con tonnellate di sostanze radioattive che abbiamo già seppellito e di quelli che aspettano di esserlo. Ci liberiamo di un problema passandolo in eredità alle generazioni future, perché queste scorie saranno attive per millenni. Le nascondiamo pensando che non ci saremo per risponderne personalmente.
Se volessimo produrre il 30% dell’energia elettrica con il nucleare, come succede anche in Spagna, Germania e Inghilterra, ci servirebbero 15 – 20 centrali nucleari: in pratica una per regione. Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie, un problema estremamente serio.Se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire?
Dovremmo invece sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra. Un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta.
Tutti i Paesi avanzati nel mondo hanno scelto di ridurre il nucleare e potenziare ricerca ed energie rinnovabili.
Non credo che Berlusconi non sappia tutto questo: se ha optato per una via senza futuro, più dispendiosa e meno sicura, deve avere le sue buone ragioni o i suoi tornaconti. Non riesco a vedere quali siano gli interessi per gli italiani in tutto questo!
Salute e …peggio nun nisse.
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