L’Aula del Senato ha approvato l’emendamento della Lega al DDL sicurezza che elimina il divieto di denuncia da parte dei medici degli immigrati clandestini che vengono assistiti dal Servizio sanitario nazionale e dà loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa.
Questa è una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra considerazione.
Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini si è detta: “assolutamente soddisfatta, e certa che non vada contro scienza e coscienza del medico, perché non obbliga nessuno ma lascia decidere i camici bianchi, perché dietro ogni medico c’è anche un cittadino. …Credo che sia un dovere del Servizio Sanitario Nazionale impegnarsi per contrastare l’immigrazione clandestina.“.
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Come era logico aspettarsi, arrivano da ogni parte critiche all’emendamento leghista; la protesta è del tutto trasversale e non conosce barriere ideologiche o confessionali.
Il rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerà nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche, una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe favorire il realizzarsi di una sanità clandestina e illegale con conseguente pericolo sociale derivante da gravi carenze della profilassi igienico sanitaria.
Ma secondo Francesca Martini il controllo delle patologie infettive va attuato attraverso accordi internazionali, che coinvolgano anche i Paesi di provenienza…
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Salute e …peggio nun nisse.
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