Tutti concordano nel dire che l’attuale sistema giudiziario italiano è un incubo: lento, dispendioso e imprevedibile. Anche questo è uno dei motivi per i quali l’Italia attrae così pochi investimenti stranieri. Secondo un recente studio della Banca Mondiale, il sistema giudiziario italiano offre agli investitori una protezione minore rispetto a quello del Mozambico. L’adempimento dei contratti è più difficile in Italia che in Colombia.
Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha detto recentemente che sono necessari in media più di 31 mesi per portare un caso in tribunale. Questo ha come risultato che 5 milioni di casi civili e 3 milioni di casi penali sono tuttora in corso. Parte del problema sono i soldi. I tribunali non sono adeguatamente finanziati e i pochi fondi sono spartiti in molti e piccoli tribunali.
Ma a guardare il disegno di legge, viene spontanea la domanda: davvero Berlusconi cerca di correggere i mali della giustizia italiana o vuole solamente promuovere i propri interessi?
Dall’articolo “Il Signor Berlusconi, le riforme e le belle attrici”
Dal sito web ITALIA DALL’ESTERO
Per questo ancora una volta l’Italia ha avuto un richiamo dal Consiglio d’Europa, l’organismo internazionale che ha sede a Strasburgo e che si occupa di diritti umani, democrazia e giustizia sociale, da non confondersi con il Consiglio europeo, l’esecutivo della UE, che rappresenta invece i governi degli Stati membri e si riunisce a Bruxelles.
Il nostro Paese è stato invitato a procedere con le riforme necessarie per abbreviare la durata dei procedimenti, civili e penali, dando anche un limite di tempo per l’adeguamento: il 2009 per le procedure amministrative e giugno 2010 per i processi civili e penali.
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Salute e …peggio nun nisse.
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