Se la legge dovesse essere confermata così com’è al Senato, i pubblici ministeri potranno chiedere di intercettare un indagato soltanto quando hanno già ottenuto quei “gravi indizi di colpevolezza” che giustificherebbero il suo arresto. E allora che bisogno c’è delle intercettazioni? Forse è davvero la morte della giustizia penale, come scrive l’associazione magistrati.
Inoltre non si potrà pubblicare più alcun documento, nessun testo di intercettazione.
Questa legge serve soltanto a contenere le angosce del premier e dei suoi amici, a proteggere le loro relazioni e i loro passi, a salvaguardare il malaffare dovunque sia diffuso e radicato. Per il cittadino che chiede sicurezza e vuole essere informato di quel che accade nel Paese è soltanto una sconfitta che lo rende più debole, più indifeso, più smarrito.
Il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro sconsolato commenta: “Ma come si fa a scrivere una legge così?“.
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