La ministra italiana del Turismo Michela Vittoria Brambilla è “seriamente preoccupata” per il turismo sessuale: si “affligge” perché il fenomeno riguarda “tre milioni di bambini nel mondo, di paesi del Sudamerica come Cuba, Brasile e Repubblica Dominicana”…
Per un cubano intelligente sarebbe perdere tempo inutilmente spiegare alla Brambilla che gli adolescenti dell’isola di Cuba impiegano il loro tempo in materie più edificanti di cui parlano con elogio istituzioni come l’UNESCO, e che si applicano pesanti sanzioni a quelli che osano procurarsi “diversivi” oltraggiando i minori.
La Brambilla non ha menzionato l’Italia, ma volendo vedere la pagliuzza nell’occhio altrui non si è resa conto della trave nel suo: basta leggere con chiarezza i report della ONG Save the Children, uno dei quali (del 2008) informa che centinaia di bambini e adolescenti di ambo i sessi, provenienti maggiormente da Nigeria e Romania, ma anche da altri posti (in particolare Albania), soffrono in territorio italiano varie forme di abuso, da quello sessuale fino ai lavori forzati e all’espianto degli organi vitali.
I dati di Save the Children riferiscono che tra il 2000 e il 2007, circa 54.599 minori sono stati vittime della tratta illegale.
Secondo il quotidiano inglese The Guardian, nel nord del paese, nell’area compresa tra Padova e Venezia, si calcola che esiste un 20% di prostitute minorenni, rispetto al 5% nel resto delle altre città italiane.
Luis Luque Álvarez conclude il suo articolo esortando la Brambilla: “Andiamo, si tolga la pagliuzza, ministruncola…!”
Tratto dall’articolo La pagliuzza della Brambilla
pubblicato sabato 11 luglio 2009 in Cuba.
Dal sito web ITALIA DALL’ESTERO
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Salute e …peggio nun nisse.
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