Oggi Silvio Berlusconi ha tenuto un comizio in piazza Duomo, a Milano, alla festa del tesseramento del Pdl. Dal palco tra l’altro ha fronteggiato un gruppo di contestatori che da un lato della piazza lo ha accolto con slogan e fischi. Contro questi il premier ha urlato: “Noi non faremmo mai una cosa del genere, voi volete trasformare l’Italia in una piazza urlante che insulta e condanna. Vergogna, vergogna, vergogna“.
Dopo essere sceso dal palco, mentre stava salutando alcuni dei simpatizzanti dando loro la mano, il premier è stato colpito al volto da un oggetto lanciato da un uomo immediatamente fermato dalla polizia. Secondo fonti investigative l’uomo sarebbe in cura da dieci anni per problemi mentali al Policlinico di Milano. Le prime ricostruzioni sull’aggressione farebbero propendere per un gesto isolato.
Nonostante questo si cerca un mandante, ed è stato quasi automatico addossare responsabilità a chi come Antonio Di Pietro aveva ammonito: “Clima da scontro di piazza; c’è il rischio di un’azione violenta”.
Emilio Fede, uscendo dall’ospedale San Raffaele, ai cronisti assiepati all’esterno ha detto: “Di Pietro non parlerà mai più al Tg4“.
Sono contro la violenza; deploro e condanno fermamente l’aggressione nei confronti di Berlusconi. Ma non posso non ripetere quello che anche Di Pietro dice: chi semina vento raccoglie tempesta.
Salute e …peggio nun nisse.
L’aggressione al Presidente Berlusconi era inevitabile, e ce ne saranno altre in futuro (come ce ne sono state in passato – vedasi il “cavalletto”).
Il problema è che la figura di Berlusconi è stata troppo mistificata, nel bene e nel male. Fin da quando si è candidato, il suo partito è stato in funzione sua, cambiando anche nome varie volte (Casa delle libertà, Polo delle libertà, Forza Italia, Popolo delle Libertà,…) mentre lui rimaneva sempre lì.
Al contrario, normalmente è il presidente in funzione del partito (al principale partito dell’opposizione si sono succeduti Prodi, D’Alema, Veltroni, Franceschini, Bersani,…)
Ora non stiamo a sindacare se questo sia giusto o sbagliato, se sia inconcepibile in un Paese normale che ci sia sempre lo stesso candidato, o se sia giusto che un Presidente voluto dagli italiani e in grado di “battere” tutti gli avversari politici lo possa fare.
Il dato di fatto è che la figura di Berlusconi ha sempre attirato su di sè troppe attenzioni, anche con le numerose gaffes.
Nonostante questo, il TG4 ne parla benissimo, lo eleva quasi a livello divino. Nascono così i “Berlusconiani”, figure che lo difendono a priori, sminuendo i suoi legami con la mafia, le sue avventure con le donne, le sue gaffes internazionali perché “fa il suo lavoro”.
L’ovvia e inevitabile conseguenza è che, a sinistra, c’è un ribaltamento della questione, con la figura dell'”anti Berlusconiano” (ovviamente sto parlando dell’individuo medio, come per il Berlusconiano, e non dell’intera categoria)
Questo attacca Berlusconi a prescindere, ogni cosa che avvenga, anche totalmente scollegata, è colpa sua.
È “normale” (purtroppo) che ci siano Berlusconiani e Anti Berlusconiani idioti.
È altrettanto “normale” che in una popolazione di 60 milioni di persone esistano individui malati di mente (come l’aggressore, a quanto pare).
E ovviamente nulla vieta ad un malato di mente di avere idee politiche.
Quindi non sarà difficile trovare un malato di mente che appartiene alla categoria degli “anti Berlusconiani”. Dopo tutti questi anni di gaffes, vicende di Berlusconi dalla moralità dubbia e vedendo che l’Italiano medio se ne sbatte, si sente frustrato e arrabbiato, e pensa di farsi giustizia da solo.
Ecco, prendete un individuo come questo, dategli una miniatura del Duomo di Milano e mettetelo vicino a Berlusconi. La conseguenza mi pare quantomeno ovvia.
Anche la figura di Obama è stata mistificata all’inverosimile, e infatti 4 tizi del Ku Klux Klan hanno tentato di farlo fuori (ma sono stati arrestati prima)
Aspettiamoci qualche altro “squilibrato” e “anti berlusconiano” che farà una cosa de genere. Verso individui di sinistra sarà più difficile perché l’odio tipico del Berlusconiano va verso i fantomatici “comunisti”, e non verso una persona in particolare (Prodi, forse, ma ormai se n’è andato ad assopire i telespettatori di una trasmissione cinese).
Ovviamente l’aggressione al Presidente sarà usata, come ha fatto Emilio Fede oggi, per sostenere la violenza della sinistra e far accrescere comunque un consenso per il nostro Premier.