Come consuetudine si rinnova il rito augurale per il nuovo anno e come sempre si formulano auguri di pace, amore, gioia… Spero inoltre ci sia più uguaglianza nel mondo, e più solidarietà. Che l’utopia diventi realtà.
Salute e …peggio nun nisse.
Come consuetudine si rinnova il rito augurale per il nuovo anno e come sempre si formulano auguri di pace, amore, gioia… Spero inoltre ci sia più uguaglianza nel mondo, e più solidarietà. Che l’utopia diventi realtà.
Salute e …peggio nun nisse.
Perché più uguaglianza? Che ci sia la diversità invece, perché la massificazione e i greggi non ci piacciono. Ma senza disparità.
Che ci sia rispetto e solidarietà, e l’intelligenza governi i rapporti umani. Magari pure l’amore, di quello universale, che mica guasta! 😉
Grazie Ifigenia del tuo commento, però credo che l’uguaglianza non porti alla massificazione. L’uguaglianza sociale è ad esempio un ideale che dà ad ognuno la possibilità di essere considerato alla pari di tutti gli altri uomini in ogni contesto, indipendentemente dalla sua posizione sociale e dalla sua provenienza. Successivamente le reali capacità personali faranno la differenza. 🙂
Felice anno nuovo
Io non credo nell’uguaglianza. Credo nelle pari opportunità, ma poi c’è chi queste opportunità le coglie, vuoi per capacità, vuoi per tenacia e volontà, e chi no, e non sono uguali.
Il mostro del Circeo non può essere paragonato al pompiere che rischia la vita per salvare al prossimo, chi fa carriera con mezzucci e scorciatoie, magari vendendo la pelle degli altri, non può essere paragonato a chi si spacca la schiena per guadagnarsi il pane onestamente. Chi rispetta gli altri non è uguale a chi non li rispetta.
Io sono per una società libera da pregiudizi, ma assolutamente basata sulla meritocrazia: noi siamo (dovremmo essere) uguali per nascita, con pari dignità e pari diritti davanti al mondo, indipendentemente da qualsiasi altro fattore ma poi… poi la vita è fatta di scelte, di impegno, di responsabilità personale.
Uguaglianza? No, grazie.
Presa dalla foga non mi ero accorta che abbiamo detto la stessa identica cosa.
Sai, io al concetto di uguaglianza come a volte si intende sono assolutamente contraria, è un po’ come il sei politico a scuola. Mi ricordo una volta che una persona scrisse in proposito: tu ti faresti operare da un medico che si è laureato col sei politico?
A parte il medico, io voglio chi costruisce palazzi che non crollano, voglio amici che non tradiscano, politici che curino i nostri interessi.
Non mi piace il buonismo. Mi auguro un mondo governato dalla giustizia, non dall’uguaglianza: non c’è peggiore ingiustizia che trattare da eguale chi eguale non è. Perdona il fervore, qui neanche necessario perché mi pare chiaro che intendessimo entrambi la stessa identica cosa, ma spesso viene mal giudicato chi compie disparità. anche se le disparità vengono messe in atto per motivi assolutamente obiettivi.
Non siamo tutti uguali; anzi io mi reputo “unico”… 😉
L’uguaglianza a cui mi riferivo è il principio che in Italia è riconosciuto nell’art. 3 della Costituzione (http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html)
Il mio augurio (utopico) era che nel mondo il luogo di nascita, il sesso, il colore della pelle non fosse determinante per la fortuna di una persona.