La Camera ha approvato la proposta di legge sul legittimo impedimento per il premier (e per i ministri) a comparire alle udienze penali che lo vedono imputato (non a quelle in cui è parte offesa).
La legge si applica anche ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado, alla data della entrata in vigore della legge.
Il provvedimento di fatto congela i processi del presidente del Consiglio.
”Andava fatta e l’abbiamo fatta” ha commentato Umberto Bossi.
Michele Vietti, a nome dell’Udc, ha dichiarato che la normativa “non ci entusiasma, in un Paese normale non se ne discuterebbe. Ma questo, ahimè, non è un Paese normale”.
Antonio Di Pietro: “Solo in un Paese barbaro e dittatoriale si può immaginare che un presidente del Consiglio si faccia fare una legge apposita per non farsi processare”.
Il capogruppo leghista Roberto Cota ha dichiarato che “questa legge in un Paese normale sarebbe stata votata in cinque minuti, serve a garantire che il governo possa occuparsi, nello svolgimento del suo mandato, dei problemi del Paese. Serve a garantire il principio sacrosanto della sovranità popolare”.
Per il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, “questa legge va considerata nel contesto di una questione che in Italia dura da anni, e riguarda l’uso politico della giustizia”.
Non è legittimo impedimento la partecipazione a sagre, fiere, feste di paese e meeting politici.
Salute e …peggio nun nisse.
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