Da quando l’essere irregolari è reato, i pubblici ufficiali, per non finire a loro volta nei guai, devono controllare che gli stranieri siano in possesso della ricevuta per aver chiesto il permesso di soggiorno; deve essere l’originale, non una fotocopia!
Se si è dimenticato a casa l’originale o anche se si ha con sé la fotocopia (per non perdere l’originale) lo straniero verrebbe rinchiuso in un centro di identificazione e rischierebbe fino a duemila euro di multa e un anno di carcere.
Come se un italiano venisse condannato a un anno di carcere per aver dimenticato la carta di identità…
Però la legge vale solo per gli stranieri.
In questo modo un lavoratore in nero (dell’agricoltura al Sud o dell’edilizia al Nord) se non ha il permesso di soggiorno, non può mai più denunciare pubblicamente o alle autorità le sue condizioni di schiavitù. Perché rischia l’arresto immediato e se non lascia l’Italia, una condanna fino a 4 anni di carcere.
Più del suo caporale, che non rischia nulla, e del datore di lavoro, che spesso non si trova mai.
Salute e …peggio nun nisse.
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