L’idea è nata in Francia: una giornata senza immigrati.
“24 ore senza di noi”.
Senza colf e badanti, operai e raccoglitori di pomodori, saldatori e addetti alle pulizie, ma anche mediatori culturali, infermieri e medici.
In vari paesi europei è stata proclamata una giornata a sostegno dei cittadini migranti: sarà un momento di mobilitazione contro tutte le forme di lavoro nero e precario, per costruire una civile convivenza.
Anche nel nostro paese il primo marzo è indetta una manifestazione di protesta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Gli immigrati lavorano in Italia e per l’Italia, spesso in condizioni durissime e in violazione dei più elementari diritti umani.
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà.
Pertanto lo sciopero non sarà solo degli immigrati, ma di tutti quegli italiani che si sentono “stranieri”, in quanto estranei al clima di razzismo e intolleranza che sta avvelenando l’Italia: il primo marzo aderisco al primo sciopero degli stranieri.
Salute e …peggio nun nisse.
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