Durante i funerali di Raimondo Vianello al momento della comunione Silvio Berlusconi si è avvicinato al prete che gli ha dato l’ostia. Don Walter è il parroco della chiesa in cui si sono svolti i funerali, e spiega: “Io me lo sono trovato davanti, nella fila di chi era in attesa della comunione. E cosa potevo fare, negargliela?” [La stessa risposta della D’Addario …]
La Chiesa è intransigente con i deboli e pronta a qualsiasi giustificazione per i potenti:
Monsignor Fisichella, in un’intervista al Messaggero, ha spiegato come la comunione fatta dal capo del governo è del tutto regolare, pur se la Chiesa vieta ai divorziati di fare la comunione: “Il presidente Berlusconi essendosi separato dalla seconda moglie, la signora Veronica, con la quale era sposato civilmente, è tornato ad una situazione, diciamo così, ex ante. Il primo matrimonio era un matrimonio religioso. É il secondo matrimonio, da un punto di vista canonico, che creava problemi. É solo al fedele separato e risposato che è vietato comunicarsi, poiché sussiste uno stato di permanenza nel peccato.
A meno che, ovviamente, il primo matrimonio non venga annullato dalla Sacra Rota. Ma se l’ostacolo viene rimosso, nulla osta.”
Sembra evidente che anche per la Chiesa Berlusconi è più uguale degli altri.
Salute e …peggio nun nisse.
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