– Renato Brunetta ha spiegato dal suo punto di vista il flop delle certificazioni online
Clamorosa rottura tra i medici italiani e il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, dopo la pubblicazione su Facebook da parte della Cgil di un video, registrato l’8 settembre scorso a Frascati e da poco messe in rete, in cui Brunetta attacca i medici sui certificati on line, accusandoli di “essere una categoria assatanata di denaro” e di “non avere a cuore il bene del paese e dei pazienti“.
– non si può collaborare con chi insulta
La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ha deciso di interrompere ogni collaborazione con il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e ha rilasciato una nota: “…Le affermazioni del ministro Brunetta, assurte alla cronaca solo in questi giorni ancorché pronunciate un mese fa, esprimono considerazioni del tutto infondate nel merito e gravemente offensive per tutti i medici italiani, colpiti come professionisti e come cittadini del nostro Paese. …Pur essendo avvezzi all’esuberanza verbale e alla carica demagogica del ministro Brunetta, quelle inequivocabili parole hanno spezzato un rapporto di fiducia e di reciproca affidabilità, il che ci impedisce di proseguire una costruttiva collaborazione con il ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione…”.
Oltre all’ordine professionale, anche le organizzazioni di categoria hanno preso posizione contro il ministro, a partire dalla Cimo-Asmd (medici e dirigenti ospedalieri): “ Altro che categoria assatanata di soldi, siamo una categoria che lavora senza orario, regalando milioni di ore non retribuite per garantire la salute dei cittadini per 365 giorni all’anno, nei pronto soccorso, negli ospedali e nei posti di emergenza territoriale, con turni massacranti solo per coprire le carenze dovute a mancate assunzioni e ad errori di programmazione. Brunetta deve chiedere scusa”.
– appello al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Perché i cittadini abbiano cure adeguate e bravi professionisti in tutto il territorio nazionale, restituisca ai medici la loro professionalità e al ministro della Salute i poteri precedenti al 2001. Siamo l’unico Paese in cui chi ha il compito di fornire prestazioni diagnostiche e curative deve rivolgersi al ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione e non a quello della Sanità.
Salute e …peggio nun nisse.