l’Istituto di ricerche Ispo ha condotto per Europa Donna un’indagine conoscitiva sulla consapevolezza degli italiani verso il tumore al seno, che nel nostro Paese colpisce in media una donna su 8, con circa 40 mila casi all’anno.
È emerso che gli italiani sanno che il tumore al seno è il più diffuso fra le donne; conoscono, almeno a parole, l’importanza della diagnosi precoce, ma sono confusi sui fattori di rischio: l’81% punta il dito contro il fumo e lascia in coda alla classifica i pericoli maggiori e cioè ingrassare (48%), condurre una vita sedentaria (44%) e avere figli in età avanzata (28%).
Riguardo alla diagnosi precoce, il 94% degli italiani sa che è cruciale per aumentare le probabilità di cura: la mammografia è il test più eseguito (68%), poi l’autopalpazione (65%) e l’ecografia (57%). Ma se è vero che 8 donne 50-54enni su 10 dichiarano di effettuare regolarmente un esame, il restante 20% non lo fa, nonostante la fascia d’età sia quella coperta dagli screening su invito.
In caso di diagnosi la metà degli italiani non saprebbe cosa fare; si rivolgerebbero genericamente “all’ospedale” (26%), al centro oncologico (6%), al senologo (4%).
Più di 8 italiani su 10 ritiene che “bisogna sperare di essere fortunati perché non sempre ci si imbatte in medici e strutture competenti” e la percentuale di chi chiama in causa il ‘fattore fortuna’ sale all’88% tra chi ha vissuto da vicino la neoplasia.
Salute e …peggio nun nisse.
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