Quando la crisi uccide

A Bari un pensionato si è suicidato dopo che l’Inps gli aveva chiesto di restituire 5.000 euro che gli erano stati versati indebitamente per errori materiali nei calcoli. Anche se poteva restituire la somma con rate di 50 euro al mese, l’anziano, che percepiva una pensione minima, nel timore di non farcela, il primo giorno dell’anno si è lanciato dal quarto piano della palazzina dove abitava.

L’Eures, istituto di ricerche economiche e sociali, rileva che in Italia dal 2009 c’è stato un suicidio al giorno tra i disoccupati; il suicidio per motivi economici ha stabilito un record degli ultimi 30 anni. Sono stati 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008, generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, mentre 85 persone in cerca di prima occupazione). Nel 2009 si sono registrati 18,4 suicidi ogni 100 mila disoccupati (30,3 tra gli uomini – 5,7 tra le donne), contro 4,1 suicidi tra gli occupati, confermando la centralità del lavoro nella possibilità di costruire e/o di portare avanti un progetto di vita. Lo studio dell’Eures evidenzia come il suicidio per ragioni economiche rappresenti un fenomeno prevalentemente maschile (95% dei casi nel 2009) a conferma di come questo si leghi alla acquisizione o perdita di identità e di ruolo sociale definita dal binomio lavoro/autonomia economica.

Salute e …peggio nun nisse.

Questa voce è stata pubblicata in Pensiero libero e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.