Il 20% della popolazione italiana (dodici milioni di persone) presenta almeno due malattie croniche. La presenza di più patologie croniche è un fenomeno sempre più presente e diviene tanto più frequente all’avanzare dell’età: la stragrande maggioranza dei pazienti con pluripatologie ha più di 55 anni e 7 anziani su 10, tra quelli con più di 75 anni, sono affetti da almeno due malattie. Ma la pluripatologia non risparmia nemmeno i più giovani: nella fascia di età tra i 45 e i 54 anni 1,4 milioni di italiani (il 16,6%) soffrono di almeno due malattie croniche. Questi sono pazienti complessi, per i quali occorre individuare i percorsi più idonei e le priorità di cura: per questo si ritiene fondamentale il medico internista, che dovrebbe essere in grado di giungere a una diagnosi, anche la più complessa, grazie a competenze che spaziano in quasi tutte le discipline mediche e soprattutto tenere le fila delle diverse specialità coinvolte nell’assistenza al paziente, guardando all’assistito nella sua totalità.
Uno studio pubblicato sugli Annals e condotto nel Texas nel periodo 2001-2006 ha evidenziato che i pazienti curati dall’hospitalist, una realtà assistenziale paragonabile al ruolo svolto in Italia dai reparti di medicina interna, presentavano una durata della degenza di 0,64 giorni più breve e costi di degenza ospedaliera ridotti per un valore di 282 $ per paziente trattato.
Salute e …peggio nun nisse.
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