Vada a bordo, cazzo!


La Costa Concordia, partita da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretta a Savona, nella notte del 13 Gennaio u.s. ha urtato un gruppo di scogli chiamato ‘Le Scole‘, uno dei quali è rimasto conficcato nello squarcio, e si è incagliata davanti al porto dell’Isola del Giglio (Grosseto). A bordo si trovavano 4.754 persone tra viaggiatori e personale dell’equipaggio. Il bilancio della tragedia al momento è di 11 morti e 23 dispersi. C’è poi il timore del disastro ambientale: nei serbatoi del relitto ci sono oltre 2.300 tonnellate di carburante. Il comandante era Francesco Schettino, che deve rispondere di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di nave. Infatti viene accusato di un cambio di rotta, mai autorizzato, per passare molto vicino all’isola del Giglio (per far “salutare” ai croceristi i paesi dell’isola illuminati nel buio), di aver lanciato l’allarme in ritardo un’ora dopo l’impatto, e soprattutto l’abbandono di nave mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo.

Il comandante Francesco Schettino ha detto: «Effettivamente qualcosa è andato storto nella manovra perché ho virato troppo tardi. Però posso dire che quella rotta era stata decisa sin dalla partenza, non c’è stata alcuna modifica durante il viaggio. Io navigavo a vista perché conoscevo quei fondali visto che ci ero già passato tre o quattro volte, ma la presenza di quello scoglio mi ha sorpreso. In ogni caso posso dire di aver fatto tutto il possibile per salvaguardare i passeggeri e i membri dell’equipaggio. Non avevo alcuna intenzione di scappare, stavo aiutando alcuni passeggeri a mettere in mare una delle scialuppe. Ad un certo punto il meccanismo di discesa si è bloccato, abbiamo dovuto forzarlo. All’improvviso il sistema si è riattivato e io, dopo aver sbattuto, mi sono ritrovato dentro la barca di salvataggio insieme a numerosi passeggeri».

Ma su quella stessa scialuppa si sono ritrovati anche il secondo ufficiale Dimitri Ckristidis e il terzo ufficiale Silvia Coronica. Possibile che ci siano finiti per caso pure loro?

Schettino intervistato nel 2010 da un rivista ceca, Dnes, aveva detto: «Non vorrei essere nel ruolo del comandante del Titanic… Penso però, che grazie alla preparazione si possa governare qualsiasi situazione e prevenire qualsiasi problema. … Se si crea una situazione difficile, il comandante dovrà avere tutto sotto controllo. Ed esser là dove necessario».

Il comandante De Falco della Capitaneria di porto ordina “vivacemente” e con insistenza che il comandante Schettino risalga a bordo per coordinare lo sbarco dei passeggeri. Ma invano…

Salute e …peggio nun nisse.

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