L'Italia razzista

Il partito populista e anti-immigrati della Lega Nord dirige oggi 350 comuni e 14 provincie a nord del Po. Si è radicata metodicamente, con una parola d’ordine semplice ed efficace: il Nord prima di tutto e il rifiuto di tutto quello che verrebbe a minacciare la sua identità.


Migliaia di piccole imprese sono stanche di vedere le loro tasse “dilapidate” per aiutare i terroni; i dipendenti invece temono che gli immigrati vengano a prendere il loro lavoro.

I discorsi xenofobi costituiscono l’identità del partito: gli immigrati bisognerebbe “gettarli a mare; i minareti snaturano i bei paesaggi del Veneto”, o gli insulti al cardinale di Milano, a cui è stato dato del’”imam” perché predica l’accoglienza.

Es., Treviso:

– il vicesindaco leghista Giancarlo Gentilini ha ordinato “la pulizia etnica contro i culattoni” ed ha invocato “il linciaggio in piazza”.

– il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni ha detto: “cosa facciamo degli immigrati che sono rimasti in strada dopo gli sgomberi? Purtroppo il forno crematorio del cimitero di Santa Bona non è ancora pronto” ed inoltre: “gli aiuti vanno dati prima di tutto ai nostri fratelli, e l’immigrato non è mio fratello, ha la pelle di colore diverso”.

– il consigliere comunale leghista della città capoluogo Pierantonio Fanton ha teorizzato che “gli immigrati sono animali da tenere in un ghetto chiuso con la sbarra e lasciare che si ammazzino tra loro”.

– un altro consigliere leghista, Giorgio Bettio, è sbottato tempo fa urlando che occorreva “usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino”.

La Lega ha capito prima di tutti che la fine delle ideologie e la crisi dello Stato centrale sarebbero sfociati nella territorializzazione del voto. É riuscita ad elaborare un discorso nel quale la sicurezza del territorio e la difesa delle tradizioni appaiono come un rifugio di fronte all’insicurezza del mondo.

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Il Presidente della Repubblica ha riferito di essere “preoccupato per la vittoria degli xenofobi in Olanda”.
Qualcuno lo avvisi che lo stesso programma del Partito della Libertà (Pvv) di Gert Wilders, dettaglio più dettaglio meno, ce l’ha la Lega, ed è al governo quasi ininterrottamente dal 1994, e proprio nel paese di cui lui è presidente…


Salute e …peggio nun nisse.

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