Perchè il governo vuole il nucleare in Italia?

Il disastro di Chernobyl determinò in tutto il mondo un ripensamento sull’utilizzazione dell’energia nucleare e sulle norme internazionali per garantire la sicurezza. In Italia si fece un referendum sul nucleare l’8 e il 9 novembre 1987 e la maggioranza del popolo italiano si espresse contro il nucleare.


Nonostante ciò Berlusconi ha deciso di realizzare centrali nucleari in Italia: prima l’accordo con il presidente Sarkozy per la costruzione di quattro centrali entro il 2030; poi l’accordo con Putin con l’obbiettivo di costruire, entro tre anni, le nuove centrali basate sulla tecnologia di fusione russa.

Berlusconi aveva rassicurato i francesi: “Riuscirò con la televisione a vincere le paure degli italiani”.
Ora rassicura i russi: “Prima di individuare un luogo in cui realizzare una centrale nucleare, bisogna che cambi l’opinione pubblica italiana. Dobbiamo fare una vasta opera di convincimento sulla sicurezza delle nuove centrali”.

Molte le prese di posizione contrarie anche dal mondo scientifico, che teme danni ambientali inestimabili.
Secondo il Premio Nobel Carlo Rubbia per esempio il nucleare è una attività che si può fare con termini di tempo molto lunghi: il tempo richiesto per la progettazione di un impianto nucleare e la sua realizzazione è dell’ordine della decina di anni, il suo costo stimato è di circa 3 miliardi di euro; per ripagare l’investimento del nucleare occorrono 40–50 anni, solo dopo diventa positivo; il nucleare non riduce il costo dell’energia. L’Ue ha calcolato in 50-60 anni la durata delle scorte di uranio.
Ipotizzando un 30% di energia in Italia dal nucleare, occorrono costruire 15–20 centrali nucleari (una per Regione). Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie il cui problema non è semplice. In un’intervista Rubbia a proposito dello smaltimento dei rifiuti radioattivi disse: “Con vari metodi sono inceneriti, triturati, macinati, pressati, vetrificati e inglobati in fusti impermeabili, a loro volta disposti in recipienti di acciaio inossidabile, veri e propri sarcofaghi in miniatura. Queste “vergogne” dell’energia nucleare vengono nascoste nelle profondità sotterranee e marine. Non abbiamo la minima idea di quello che potrebbe succedere dei fusti con tonnellate di sostanze radioattive che abbiamo già seppellito e di quelli che aspettano di esserlo. Ci liberiamo di un problema passandolo in eredità alle generazioni future, perché queste scorie saranno attive per millenni. … Le nascondiamo pensando che non ci saremo per risponderne personalmente”.

Ad oggi sono attivi nel mondo 438 reattori nucleari che forniscono il 16% del fabbisogno mondiale di energia; l’ultimo reattore in America è stato costruito nel 1979, trent’anni fa! Nei paesi occidentali non è, da un po’ di anni, in costruzione alcuna centrale nucleare (unica eccezione è la Finlandia).

Il nucleare è già superato ed è il tempo delle energie rinnovabili.

Un programma energetico si compone di una serie di fattori:

  • nuova forma di geotermico

  • biomasse

  • forma nuova di solare, basata su concentratori

  • anche nucleare, ma più accettabile, con eliminazione delle scorie. Per esempio l’uso del torio come combustibile in un reattore nucleare ha il vantaggio di essere largamente disponibile in natura, non provoca reazioni a catena, non produce plutonio e dal torio non si tira fuori una bomba.

Salute e …peggio nun nisse.

26 aprile 1986

Černobyl è una città dell’Ucraina settentrionale, attualmente quasi disabitata. Divenne famosa in tutto il mondo dopo il 26 aprile del 1986 quando nella locale centrale elettronucleare vi fu fusione del nocciolo del reattore n° 4 con una conseguente esplosione (non nucleare) della copertura e dispersione di grandi quantità di materiale radioattivo.
Nei giorni seguenti una nube radioattiva si levò attraversando anche parte dell’Europa, e raggiunse il Mediterraneo in circa 10 giorni.
Circa 350.000 persone furono evacuate dalla città e dalle zone adiacenti.

Vi risiedono ancora operai governativi, impegnati nella rimozione delle scorie nucleari.

Salute e …peggio nun nisse.

Punti di vista


È guerra totale tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi: i due leader si urlano contro all’auditorium della Conciliazione durante la direzione nazionale Pdl e praticamente finisce in rissa.

Ma ieri sera Berlusconi ha detto: ”Mai litigato con Fini. Non sono mai stato protagonista di burrasche; io non ho mai litigato, anche perché per litigare bisogna essere in due e l’ho detto anche a chi ha cercato di farlo. Sono sempre stato sereno, non ho mai dato risposte piccate in tanti mesi e continuo ad essere sereno, convinto di quello che sto facendo. Io poi, ad una età in cui sono in pace con me stesso, non ho rimpianti, non ho rimorsi, non ho mai fatto male a qualcuno…”

Il leader della Lega Nord Umberto Bossi, sulle pagine della Padania invece attacca duramente il presidente della Camera Fini: “Ha esagerato, ha detto bugie ed è un problema se resta, deve dimettersi”.

Salute e …peggio nun nisse.

E la Chiesa si rinnova

Durante i funerali di Raimondo Vianello al momento della comunione Silvio Berlusconi si è avvicinato al prete che gli ha dato l’ostia. Don Walter è il parroco della chiesa in cui si sono svolti i funerali, e spiega: “Io me lo sono trovato davanti, nella fila di chi era in attesa della comunione. E cosa potevo fare, negargliela?”           [La stessa risposta della D’Addario …]

Anche per la Chiesa Berlusconi è più uguale degli altri...

La Chiesa è intransigente con i deboli e pronta a qualsiasi giustificazione per i potenti:
Monsignor Fisichella, in un’intervista al Messaggero, ha spiegato come la comunione fatta dal capo del governo è del tutto regolare, pur se la Chiesa vieta ai divorziati di fare la comunione: “Il presidente Berlusconi essendosi separato dalla seconda moglie, la signora Veronica, con la quale era sposato civilmente, è tornato ad una situazione, diciamo così, ex ante. Il primo matrimonio era un matrimonio religioso. É il secondo matrimonio, da un punto di vista canonico, che creava problemi. É solo al fedele separato e risposato che è vietato comunicarsi, poiché sussiste uno stato di permanenza nel peccato.
A meno che, ovviamente, il primo matrimonio non venga annullato dalla Sacra Rota. Ma se l’ostacolo viene rimosso, nulla osta.”

Sembra evidente che anche per la Chiesa Berlusconi è più uguale degli altri.

Salute e …peggio nun nisse.

Inside and outside the room

Berlusconi a Fini: «Vuoi fare politica? Lascia la Camera»

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Proprio l’opposto di quello che dice alle sue veline…

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Salute e …peggio nun nisse.

Buon compleanno Rita Levi-Montalcini

«Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita, che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell’ignoto.»

Rita Levi-Montalcini

Salute e …peggio nun nisse.

Certezze

Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di risorgere

Yukio Mishima

Salute e …peggio nun nisse.

Il grasso addominale predice il rischio cardiovascolare


Uno studio prospettico pubblicato su American Journal of Cardiology (
American Journal of Cardiology 2009, 7, 883-889) ha rilevato che in pazienti con malattie coronariche croniche, l’obesità addominale rappresenta un fattore predittivo indipendente di eventi cardiovascolari e di ospedalizzazione per attacchi cardiaci; quest’associazione non risulta mediata da preesistenti condizioni di comorbilità, severità della cardiopatia, resistenza insulinica, infiammazione, livelli di neurormoni e di adipochine. Nel corso di 5 anni è stato misurato il rapporto vita-fianchi e l’indice di massa corporea (Bmi) in 979 pazienti clinicamente stabili.
Il 13% dei partecipanti è stato ricoverato per attacco cardiaco e il 16% è andato incontro a problemi cardiovascolari.
Un incremento di un’unità di deviazione standard del rapporto vita-fianchi è risultato associato a un aumento del 30% del rischio di ospedalizzazione e del 20% di eventi cardiovascolari. Entrambe le associazioni non sono influenzate da altre condizioni.

Salute e …peggio nun nisse.