Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto interpretativo o “salva-liste”, che il Consiglio dei ministri ieri ha varato, e già oggi, in tempo per poter essere utilizzato dai Tar, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto legge comprende norme retroattive il cui principio dichiarato è che il diritto all’elettorato attivo e passivo è preminente rispetto alle formalità.
Vengono così sanati gli errori commessi dal Pdl, che avevano portato all’estromissione di Formigoni dalle elezioni in Lombardia e della lista berlusconiana nel Lazio.
Però per il ministro degli Interni Roberto Maroni non decide il governo chi corre, ma viene aiutato il Tar ad applicare la legge serenamente e in modo corretto.
In pratica la legge interpretativa del Governo rende alcuni italiani più uguali degli altri; le leggi ormai saranno interpretate ogni volta come converrà a loro.
La maggioranza degli italiani non reagirà a questa furbizia del decreto “interpretativo”, abituati come sono alle leggi ad personam, anzi sosterranno la sacralità intoccabile del leader e i suoi tentativi (riusciti) di sottrarsi non solo alla giustizia ma all’uguaglianza con suoi concittadini.
A dimostrazione che in questo Paese le regole valgono per i deboli e mai per i forti.
Salute e …peggio nun nisse.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.